Sistema Nazionale delle Qualifiche - SNAQ


"Ogni anno centinaia di tecnici sportivi frequentano i nostri corsi"

Lo sviluppo del fenomeno sportivo in Italia e in Europa ha determinato negli ultimi anni una sempre maggiore richiesta di professionalizzazione degli operatori del settore.

La formazione e l’inquadramento dei tecnici rappresenta un passaggio obbligato verso tale professionalizzazione che assicura una maggiore qualità dei servizi offerti dalle organizzazioni sportive. Lo SNaQ è il quadro generale di riferimento proposto dal CONI per il conseguimento delle qualifiche dei tecnici sportivi e per la loro certificazione.

Non è un obbligo o un vincolo per le organizzazioni a cui si rivolge, ma può rappresentare uno strumento perché queste definiscano percorsi formativi efficaci per i loro tecnici.

Il Sistema, elaborato con riferimento al contesto CONI-Federazioni Sportive Nazionali Discipline Sportive Associate, intende valorizzare anche le possibili sinergie con tutte le altre organizzazioni che fanno parte del movimento sportivo italiano e che, con ruoli diversi, sono coinvolte nella formazione dei diversi operatori sportivi.

Le principali caratteristiche del Sistema denotano una solida continuità con il passato, ma segnano elementi importanti di novità, tra questi:

• l’articolazione della formazione in quattro diversi livelli di qualificazione con funzioni, compiti e responsabilità differenziate;

• il passaggio da una formazione costruita sul numero di ore erogate ad una formazione definita dal raggiungimento di competenze necessarie per esercitare al meglio le funzioni previste per ciascun livello;

 • il riconoscimento, nel percorso formativo dei tecnici, delle esperienze maturate e delle competenze raggiunte anche in ambiti non formali;

• l’attuazione di un sistema di crediti, valorizzando il loro riconoscimento e la loro trasferibilità;

• l’introduzione di una duplice certificazione: la qualifica e l’abilitazione, con la conseguente attenzione all’importanza della formazione permanente;

• l’apertura ad altre figure professionali che possono avere dei percorsi formativi paralleli o integrati con quelli dei tecnici sportivi.


Il Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi intende rappresentare il modello generale di riferimento per il conseguimento delle qualifiche degli operatori sportivi, e in modo particolare per quanto attiene alla formazione dei tecnici delle Federazioni Sportive Nazionali (FSN) e delle Discipline Sportive Associate (DSA), visto il notevole sviluppo che ha avuto il settore. Il sistema intende anche costituire un riferimento per la formazione delle figure tecniche che operano nell’ambito degli Enti di Promozione Sportiva
Lo SNaQ fornisce le coordinate essenziali per un sistema di qualifiche e, conseguentemente, di formazione degli operatori sportivi con le seguenti caratteristiche:
• omogeneità tendenziale per tutte le discipline sportive (nel rispetto delle loro specificità) all’interno del sistema CONI-FSN-DSA;
• omogeneità su tutto il territorio nazionale;
• possibilità di adattamenti specifici alle caratteristiche di ciascun profilo offerto;
• alta compatibilità con le tendenze europee e con l’esigenza di riconoscimento delle qualifiche a livello comunitario;
• articolazione per livelli, fondata sui compiti effettivi svolti dagli operatori sul campo; • effettiva capacità di integrare la pratica nel processo formativo;
• apertura a collaborazioni con una vasta gamma di agenzie formative nel quadro di alleanze qualificate;
• elevata qualità (di risultati e di processo)

Oltre ad elementi di continuità con il passato, il sistema presenta anche importanti elementi di novità, i cui principali sono:
• il passaggio da un sistema basato sull’input (monte ore) ad un sistema basato sull’output, ovvero la definizione e l’effettivo raggiungimento delle competenze necessarie per le attività professionali, siano esse volontarie o remunerate;
• il passaggio da 5 a 4 livelli;
• la mappatura dei livelli sulla base del Sistema Europeo di Qualifiche (EQF), che diventa il modello di riferimento anche sul territorio nazionale;
• l’introduzione sistematica di un modello di accumulazione e trasferimento di crediti, costituiti da differenti esperienze formative (lezioni in presenza, studio individuale ed attività professionale), di cui vengono definiti principi e metodi di calcolo;
• la creazione di un sistema di aggiornamento e formazione continua, legato ai crediti formativi, per garantire l’adeguamento di conoscenze e competenze dei tecnici sportivi;
• la differenziazione chiara tra quattro processi fondamentali:
» determinazione delle qualifiche e degli standard di competenza associati;
» erogazione della formazione;
» acquisizione della qualifica;
» rilascio (e rinnovo) della licenza ai tecnici per operare sul campo;
• l’inclusione di nuove qualifiche (es. preparatori fisici) e percorsi specializzanti nell’ottica della formazione continua.

Una qualifica equivale ad una certificazione formale di competenza, rispetto a precisi standard di riferimento, da parte delle autorità preposte.
Essa può essere acquisita in uno o più dei seguenti modi:
• un percorso formale o la combinazione di percorsi formativi diversi;
• il riconoscimento di apprendimenti (formali, ma anche non formali e informali8 ) ed esperienze precedenti;
• il riconoscimento di una qualifica conseguita all’estero.

Un limite significativo che molti sistemi nazionali di formazione sportiva in Europa hanno mostrato è stato quello della prevalenza di formazioni qualificanti basate su una logica di “materie accademiche” e sul tradizionale calcolo di ore.
Da tempo, le punte più avanzate della formazione sportiva hanno evidenziato la debolezza dell’impostazione tradizionale . I modelli a cui lo SNaQ si ispira non attribuiscono rilievo prioritario al monte ore di formazione, anche se ovviamente non ne ignorano l’importanza. Le migliori formazioni di per sé non sono necessariamente quelle più lunghe, ma piuttosto quelle che forniscono competenze effettivamente corrispondenti ai bisogni delle attività svolte dai soggetti titolari di qualifica.
Si aggiunga che ciò vale indipendentemente dal fatto che questa attività sia svolta a livello professionale o volontario. Quindi non basta aumentare il monte ore per avere la migliore formazione, come è errato pensare che la prima preoccupazione del progettista della formazione debba essere la determinazione del numero di ore.
La ragione è assai semplice: ci possono essere formazioni con un monte ore molto elevato, ma prive di adeguata pertinenza professionale.
Lo SNaQ, invece, attribuisce importanza fondamentale soprattutto alla coerenza tra profili professionali e di attività e il possesso di competenze certificate. Naturalmente si riconosce che, per acquisire la competenza richiesta, il processo di formazione e/o l’esperienza sul campo debbano avere un sufficiente spessore e volume (anche in termini di carico di studio), ma questo deve essere sempre subordinato alla precisa definizione delle competenze richieste.
Il nuovo SNaQ adotta quindi integralmente una filosofia che pone al centro le competenze e definisce i livelli delle qualifiche in rapporto con i profili di attività, indipendentemente dai percorsi seguiti per conseguire le qualifiche stesse.

Il modello del sistema di qualifica dei tecnici sportivi italiani si configura come segue (Fig. 2 e Tab. 2):

Il Sistema Nazionale di Qualifiche degli allenatori è pienamente compatibile con percorsi di specializzazione che consentano un ampliamento importante delle basi di competenza degli operatori sportivi, dando luogo a varie forme di certificazione e attestazione. Specializzazioni ulteriori possono riguardare figure come l’esperto di attività giovanile, l’analista della performance e soprattutto l’esperto in preparazione fisica, già ora oggetto di numerose iniziative formative che conducono ad una certificazione rilasciata dagli enti organizzatori della formazione. Riportiamo quindi, qui di seguito, anche la scheda dell’esperto in preparazione fisica, secondo il profilo delle competenze seguito dai percorsi di formazione già da tempo messi in atto dalla Scuola dello Sport di CONI Servizi e da alcune Federazioni ed Enti di Promozione. Per ciò che riguarda la durata, i criteri d’accesso, i profili, l’articolazione delle conoscenze e abilità proprie dei vari livelli, si rimanda alle schede presentate più avanti nel testo.

Come in passato, in funzione del Piano Nazionale di Formazione del 2001, spetta al CONI certificare la congruenza dei programmi federali con il modello SNaQ.
Per definire le qualifiche dei vari livelli vengono utilizzati descrittori generici (aiuto allenatore, allenatore, allenatore capo e tecnico di quarto livello), ma le singole FSN possono adottare denominazioni diverse più appropriate alla loro realtà e tradizione specifica. In questo senso, lo SNaQ costituisce il quadro con cui confrontare e “mappare” tutti i percorsi formativi delle Federazioni che aderiscono al sistema.
Come indicato nella Figura 3, ogni Federazione (o ente di promozione sportiva) può articolare in maniera differente il proprio sistema di qualifiche e organizzare di conseguenza la sua formazione, ad esempio prevedendo più qualifiche rispetto a quelle dello SNaQ.
Comunque ogni sistema adottato dovrà essere riconducibile e leggibile all’interno del Sistema Nazionale di Qualifiche ai fini del riconoscimento delle qualifiche conseguite ai vari livelli. Tale riconoscimento si manifesta attraverso l’approvazione, da parte degli uffici competenti del CONI, dei regolamenti inerenti la formazione dei tecnici di ciascuna Federazione o Ente.
I criteri di riconoscimento avvengono sulla base della rispondenza dei percorsi formativi ai diversi aspetti definiti dal presente documento, in particolar modo in rapporto a:
• curriculum formativo complessivo previsto dai regolamenti federali in tema di formazione dei tecnici;
• competenze descritte per i quattro livelli;
• criteri di accesso ai livelli;
• sistema dei crediti;
• in generale tutto quanto previsto dalle indicazioni esistenti nel quadro europeo.

Adesione allo SNaQ
L’adesione completa allo SNaQ costituisce un elemento essenziale per il riconoscimento delle qualifiche e l’inserimento nel sistema dei crediti valido a livello europeo. Le Federazioni che non avessero ancora condiviso il progetto mantengono i loro percorsi formativi, come nel passato, con validità riferita all’interno delle singole Federazioni.

In questa parte si vogliono descrivere, con maggior dettaglio, gli aspetti che caratterizzano il percorso attraverso il quale i tecnici sportivi italiani possono arrivare a conseguire le qualifiche corrispondenti ai quattro livelli del Sistema Nazionale di Qualifiche. Tale descrizione viene effettuata in forma di schede, attraverso le quali vengono indicati sia gli elementi descrittivi della struttura di formazione (requisiti di ingresso, numero e tipologie di crediti, sistema di valutazione), sia le caratteristiche delle competenze (abilità e conoscenze) verso le quali deve tendere la formazione per ciascun livello.

Le competenze descritte si riferiscono all’attività qualificata di allenatore, senza distinguere tra chi svolge un’attività di tipo remunerato e chi la svolge a titolo volontario. In questo contesto intendiamo infatti la competenza, e non la remunerazione, come requisito fondamentale per svolgere un’attività di adeguato contenuto professionale. La qualifica deve essere associata sempre ad una disciplina sportiva e non può essere generica. Le caratteristiche professionali di seguito descritte, anche se generali, devono quindi essere adattate, nelle competenze e nelle strutture dei percorsi formativi, alle singole esigenze dello sport di riferimento. Le qualifiche sono conseguenti tra loro, pertanto le abilità e le conoscenze richieste per ogni livello presuppongono il possesso delle abilità e conoscenze previste nei livelli precedenti. Inoltre parte delle conoscenze, anche se non menzionate, vengono riprese nei vari livelli (dal primo al quarto) seguendo uno sviluppo progressivo di approfondimento o di applicazione a contesti più complessi.Ad ogni livello peraltro deve essere previsto il conseguimento delle competenze necessarie per esercitare in maniera adeguata l’attività corrispondente.

Attraverso i percorsi di specializzazione è possibile migliorare ulteriormente tali abilità e conoscenze utili per la propria specifica capacità professionale, senza dovere necessariamente conseguire una qualifica di livello più elevato, fatta eccezione per il primo. Le FSN–DSA in questo senso dovranno incoraggiare l’acquisizione di qualifiche più elevate solo per chi effettivamente intende lavorare a quel livello, fornendo comunque a tutti gli altri ampie possibilità di aggiornamento professionale.

Le condizioni generali della professione possono essere così sintetizzate:

L’analisi delle competenze per ogni livello viene presentata sotto forma di schede nelle pagine seguenti, descrivendo, per ciascun livello i seguenti aspetti:
• criteri di accesso, crediti necessari per ottenere la qualifica e forme di valutazione;
• profili funzionali dell’attività;
• abilità (conoscere come fare e far fare); • conoscenze (conoscere cosa, le materie più appropriate per le attività da svolgere e per risolvere i compiti assegnati).

Il sistema di calcolo dei crediti è descritto nel capitolo 5.

Nello schema illustrativo delle condizioni generali abbiamo ricordato come l’attività dell’allenatore possa rivolgersi ad atleti agonisti e non agonisti. Nel sistema sportivo italiano sono abbastanza rari i casi di sistemi federali che facciano riferimento in modo differenziato a qualifiche di carattere non competitivo e a quelle agonistiche. Di solito infatti esiste un sistema unico, o integrato, di qualifiche, per cui chi è in possesso di una qualifica può operare sia con atleti agonisti che con partecipanti a fini ricreativi o salutistici. In altri casi, decisamente meno frequenti, sono presenti due sistemi in successione (prima si conseguono le qualifiche non agonistiche e poi quelle agonistiche (è il caso dei tecnici di sci alpino: da maestri di sci ad allenatori).
I principi generali dello SNaQ potrebbero essere applicati in via di principio anche ad un sistema di qualifiche autonomo, finalizzato “ad attività non agonistiche”, che può anch’esso svilupparsi per livelli e competenze.
Ciascuna Federazione potrà, laddove ciò corrisponda ad un’effettiva esigenza del proprio bacino di utenza, prevedere un doppio sistema formativo, ferme restando le esigenze di capitalizzare i crediti e le opportunità di trasferimento di apprendimenti ed esperienze non formali ed informali tra i due sistemi. In questo documento, al fine di descrivere il profilo di attività e di competenze a ciascun livello, abbiamo preso in considerazione i sistemi di qualifica che integrano entrambi i profili di attività.

Il modello SNaQ intende valorizzare tutti gli elementi che concorrono alla costruzione delle competenze, a partire dal percorso di formazione iniziale, per arrivare ad un’effettiva formazione continua degli operatori sportivi. Il Sistema consente di integrare e attribuire un peso a qualsiasi percorso formativo che le FSN ritengano opportuno di convalidare, purché coerente con i loro obiettivi e bisogni. Il CONI, in linea generale, determina i criteri generali per certificare il valore e l’ammissibilità di queste opportunità di formazione. Ciò è consentito dalla possibilità di capitalizzare differenti esperienze attraverso un sistema di allocazione e calcolo di crediti. Indicazioni generiche sul sistema crediti erano già presenti nel Piano Nazionale di Formazione 2001, senza però definire alcun sistema di calcolo e accumulazione.

Attraverso il sistema dei crediti è possibile scomporre una qualifica o gli obiettivi di un programma di formazione in unità. Queste unità devono essere definite in termini di conoscenza e/o di abilità. Alle unità vengono attribuiti punti (o meglio punti-credito) in rapporto al volume di lavoro previsto e, quindi, all’importanza relativa di quelle unità per concorrere alla qualifica finale. Le competenze acquisite dovranno comunque essere oggetto di valutazione, indipendentemente dal percorso formativo che viene seguito.

Il sistema dei crediti acquista particolare importanza nel quadro dell’aggiornamento permanente poiché consente di integrare nel sistema formativo CONI-FSN-DSA, che resta l’asse centrale della formazione, anche percorsi di formazione compiuti in altre agenzie formative (Università, Regioni, ecc.), ma comunque convergenti rispetto alle competenze. Ogni eventuale partecipazione ad altre iniziative qualificate ha valore per il tecnico sportivo solo se essa viene riconosciuta nel sistema formativo CONI e quindi “trascritta” sul percorso individuale di formazione.

Il modello che è stato utilizzato nello SNaQ assegna a ciascun punto credito 24 ore medie di carico di lavoro. Ogni unità didattica (insieme di argomenti che definiscono una materia, o parte di essa, riscontrabili con le modalità 1 e 2), o unità esperienziale (insieme di attività pratiche riscontrabili con la modalità 3), potrà comprendere crediti conseguibili attraverso le seguenti modalità didattiche:

1. attività guidate da un docente, che possono comprendere:
A. lezioni teoriche: costituite da lezioni frontali in aula, gruppi di lavoro, esercitazioni guidate di gruppo o individuali;
B. lezioni pratiche: possono essere costituite da esercitazioni condotte dal docente che coordina le attività da svolgere. Tali esercitazioni possono essere eseguite in prima persona dai corsisti, da atleti dimostratori, o tramite osservazione di attività reali di allenamento o di gara.

2. Studio personale: lo studio e/o la produzione personale sono relativi a:

A.studio personale a casa: il rapporto tra le conoscenze comunicate attraverso la parte teorica delle lezioni e lo studio personale (a casa) richiesto per consolidare e approfondire gli argomenti appresi. Tale lavoro è quindi sempre collegato alle lezioni frontali, e viene calcolato in un rapporto, tra contenuti trasmessi e studio personale, compreso tra 1:0 e 1:4 in funzione della difficoltà dell’argomento, della documentazione bibliografica da consultare e delle metodologie didattiche utilizzate.

B. attività di ricerca e produzione di testi ed altri materiali: lo studio personale può comprendere anche la produzione di testi e l’attività di ricerca. Tale lavoro riguarda quindi l’ideazione, la produzione e la redazione di documenti originali (Project Work, Tesi, pubblicazioni, video, ecc.) che abbiano una consistente base teorica ed una coerente parte applicativa. I diversi aspetti della ricerca,come l’originalità del lavoro, i metodi utilizzati, la solidità tecnica e scientifico-teorica, il risvolto pratico-applicativo, ecc. potranno essere utilizzati per valutare il carico di lavoro e la conseguente traduzione in crediti.

3. Attività professionale: l’attività riguarda la “traduzione” delle conoscenze in applicazione pratica sul campo, comprendendo sia l’assistenza ad atleti e squadre in allenamento e in competizione, sia le funzioni svolte in qualità di atleti, dirigenti o giudici di gara. Tale lavoro deve essere certificato da personale a sua volta qualificato dall’ente che rilascia la qualifica. Ai fini della valutazione dei crediti vengono presi in considerazione la tipologia, la durata ed il livello dell’attività. Analogamente, per una corretta valutazione delle competenze in possesso del tecnico va valutata anche l’attività svolta, definita come apprendimento non formale e informale. Ecco le relative definizioni del glossario del CEDEFOP (2004):

» apprendimento informale: si valuta in base alle attività pratiche svolte giornalmente che non portano ad una certificazione, ma vengono svolte nella normale vita quotidiana di lavoro, famiglia o divertimento (es. coordina in ufficio l’attività di 15 persone; svolge da dieci anni attività velistica amatoriale, ecc.);

» apprendimento non formale: apprendimento semistrutturato che risulta secondario in attività non esplicitamente definite come di apprendimento specifico per il settore in questione (in termini di obiettivi, tempi e risorse per l’apprendimento), ma che contiene elementi di abilità apprese, importanti per il mestiere considerato (es. utilizzo di strumenti informatici, conoscenza delle lingue; saper guidare mezzi nautici, ecc.); può sfociare o meno in una certificazione.

Complessivamente, per ottenere la qualifica i tecnici dovranno ottenere un certo numero di unità esperenziali che corrisponderanno ai crediti relativi alle abilità individuali, in inglese “skills”, che sono prevalentemente legate all’attività professionale, mentre, per la parte relativa alle conoscenze, i tecnici dovranno svolgere un certo numero di unità didattiche che corrisponderanno ai crediti relativi alle attività di guidate da un docente e allo studio personale. Nell’allegato 4 è descritto un esempio proposto dalla SdS come modello ideale di applicazione del sistema dei crediti relativo ai primi due livelli di formazione. Le unità esperenziali e didattiche possono essere definite come i mattoni con i quali si costruisce la casa del sapere e del saper fare; servono per modulare gli insegnamenti nel modo più efficace per la costruzione delle competenze per ogni livello e, in generale, per ogni figura professionale.

Le unità esperenziali e didattiche (genericamente intese come unità di apprendimento) si costruiscono in base alle modalità didattiche sopra descritte, come viene riportato negli esempi indicati nella tabella 5.

Nella tabella 6 sono riassunti i crediti minimi necessari per ogni livello, distinti in crediti relativi alle abilità individuali (valutati quindi in unità esperenziali) e crediti relativi alle conoscenze (relativi quindi alle unità didattiche).

Per i crediti relativi alle unità esperenziali è stato costruito uno schema (v. allegato 3) che spiega per ogni livello quali possono essere i criteri di assegnazione dei punti credito.
Per spiegare l’uso delle unità didattiche, relative alle conoscenze, rimandiamo ai modelli di corso illustrati nell’allegato 4.

Infine, nell’allegato 5 viene presentata la descrizione grafica di come si svolge l’intero percorso formativo.


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